lesbo
Storie di sesso di campagna - parte quarta : una esperienza nuova
di boschettomagico
22.12.2019 |
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"Più il bacio progrediva e più la Gina era contenta della scelta che aveva fatto..."
Alla scoperta dei piaceri del cazzo la Gina aveva sentito in se stessa una strana energia e una gioia di vivere del tutto nuova, ma l'aver ottenuto un lavoro sicuro l'aveva portata ancora di più a vedere tutto rosa intorno a se.Aveva tre scopate sicure ogni settimana che la appagavano in pieno e ogni quindici giorni si faceva prendere dal signor Agostino che aveva preso per lei una vera cotta e che stravedeva per quel boschetto magico che odorava di giovinezza e lussuria sfrenata.
Il signor Agostino però aveva sempre il problema di non godersi in pieno quella figa che lo faceva impazzire per il fatto che la sua bassa statura lo costringeva a scoparla in una posizione scomoda per cui un giorno ha detto alla ragazza
-Gina perchè non ti sdrai sulla scrivania che ti scopo alla pecorina e faccio meno fatica...
La Gina ci ha pensato su, in fin dei conti sarebbe stata una esperienza nuova e poco cambiava...ma aveva imparato a trarre anche dei vantaggi dai piaceri che la sua passera dispensava ai suoi uomini...per cui ha risposto
-Non mi va...quella è una posizione da puttana...e io non sono una puttana...
-Ma cosa dici Gina...ma che posizione da puttana...io con mia moglie lo faccio quasi sempre così...dai accucciati li e vedrai che ti piacerà...
-No...non mi va...la vedo come una cosa sconcia...non è una posizione per una apprendista...certo che se lei mi passasse operaia...potrei ripensarci...e così dicendo si è messa a carponi sul tavolone tirando su il grembiule e mettendo in mostra tutto il suo armamentario.
Il signor Agostino nel vederla così ha cominciato a sbavare...
-Gina lavori solo da quattro mesi e sai che ci vuole un anno per passarti operaia...
La ragazza abbassandosi un po' il camice per nascondere la sua passera ha prontamente risposto
-Signor Agostino voi potete fare tutto quello che volete, quattro mesi fa non potevate prendere una nuova apprendista ma...
E giocando con una malizia che forse nemmeno la Tullia aveva ha riportato su il grembiule e allargato le gambe...
Il principale era ormai nel pallone...non staccava gli occhi da quella visione lussuriosa che lo stava facendo impazzire
-Ebbene fatti scopare così e farò di più...ti faccio fare il corso per diventare operaia nel maglificio che sto aprendo...così che lavorerai al caldo e avrai una paga superiore...
-Ma il maglificio sarà diretto da sua moglie...
-Gina non essere ingenua... sarà diretto da lei ma chi mette il grano e tira i fili sarò sempre io...fidati di me e da lunedi comincerai a imparare a usare il telaio filatore e diventerai operaia nel nuovo super moderno capannone...
E intanto Agostino si è avvicinato strusciando l'uccello in mezzo alle cosce spalancate della Gina...
La ragazza...che nel sentire quel contatto aveva subito sentito la figa fremere, con un tono di falsa sottomissione come se concedesse chissà quale favore ha risposto
-Lo sapete che mi fido di voi...e ha spinto il fuori il sedere a cercare quel contatto con il cazzo che ormai stava desiderando pazzamente...
Il signor Agostino però si è inginocchiato, ha allargato le gambe della giovane e ha infilato la faccia sulla passera cominciando a leccarla con una irrefrenabile bramosia...
Alla Gina la cosa pur non dispiacendole non la esaltava, anche il dottore e Don Cristiano gliel'avevano leccata una volta...si... provava un certo piacere...ma il suo prodotto prediletto era il cazzo...per cui ha accettato la lingua del vecchio porco per qualche minuto ma poi lo ha quasi supplicato
-Su Agostino...infilamelo adesso che ho voglia del tuo bel cazzo...
La Gina non aveva mai dato del tu al principale ma quella strana confidenza ha scatenato il baffetto che si è rialzato e ha fatto scivolare il suo uccello in quel nido di piacere.
La novità di quella nuova posizione ha ben presto conquistato la Gina che sentendo il cazzo che le entrava in modo così prepotente ha cominciato a spronare il suo partner
- Agostino ti piace scoparmi così vero...mi stai cavalcando con le energie di un ventenne...ammettilo che ti piace da matti scopare la Gina...
-Si che mi piace Gina... credimi... io ne ho scopate tante di donne ma una figa calda come la tua non l'avevo mai provata...ma quello che mi fa impazzire di te è il fatto che sento che tu non me la dai solo per compiacere il tuo principale ma ti fai scopare da me perchè piace anche a te...senti come ci sguazzo dentro...ti stai bagnando come una fontana...sei una vera porca...e io adoro le donne porche...
Come le succedeva anche con lo zio quel turpiloquio piaceva alla Gina che ormai sentiva l'orgasmo arrivare ai cento all'ora...
-Non smettere porcone...non fermarti che sto per sborrare...ci sono...ci sonooooo....godooooooooooooo
Agostino era al massimo della carburazione...ha rallentato leggermente per godersi la sborrata della Gina ma come questa ha smesso di mugugnare ha tolto il cazzo, si è dato due smanettate e ha cominciato a sborrare sulla schiena della ragazza che nel sentire sulla sua pelle quei caldi schizzi ha provato un piacere sublime.
Il porcone era la massimo della libidine, con il palmo della mano destra ha cominciato a spalmare la sua sborra sulla schiena della ragazza come se fosse crema idratante...
-Figliola cara...tu sei puttana dentro...tu sai eccitare un uomo come poche donne sanno fare...
Poteva sembrare una offesa ma alla Gina quelle frasi erano prese solo come dei complimenti...graditissimi complimenti...
Mentre i due si stavano ricomponendo la Gina ha detto
-Signor Agostino allora lunedi mi presento al capannone?
-Certo...Io sono un uomo di parola...
Via dalla filanda la Gina è andata dal Livio per pagare la rata della sua bicicletta...ma sapeva già come sarebbe andata a finire...tranne una volta in cui il Livio aveva una fattura da pagare il giorno seguente...il ciclista come la vedeva entrare, chiudeva la porta tirava le tende e la portava nel bugigattolo che utilizzava da ufficio; metteva la sua firma sulla riga della rata e si calava le braghe per ricevere il suo pompino premio.
Per la ragazza era questione di qualche minuto...ormai aveva trovato il punto debole dell'uomo...dopo qualche leccata all'uccello tipo cono gelato...la Gina con la punta della lingua solleticava lo scroto e la palla sinistra del Livio che si irrigidiva tutto ed andava in piena erezione, allora lei glielo prendeva prontamente in bocca e dopo due o tre risucchi che solo una vera porca sapeva fare si faceva sborrare in bocca...il Livio adorava l'ingoio, alla ragazza non dispiaceva per cui la pratica era sbrigata in men che non si dica...
Il lunedi seguente la Gina si era presentata regolarmente al capannone e aveva cominciato con altre nove ragazze il corso per imparare ad usare le macchine filatrici...il nuovo lavoro le piaceva molto, l'unica cosa che la infastidiva era sentirsi sempre lo sguardo addosso della signora Edwige, che la metteva spesso e volentieri a disagio.
Uno sguardo che la Gina cercava sempre di evitare in quanto temeva che la donna sospettasse della tresca che lei aveva col marito, motivo per cui la ragazza cercava sempre di essere tra le più scrupolose e al dovere.
Nonostante non fosse del paese e doveva fare due chilometri e mezzo in bicicletta la ragazza era sempre la prima ad arrivare al capannone...e mai aveva timbrato in ritardo...
Un giorno di metà gennaio però al risveglio la Gina è stata accolta da una sgradita sorpresa, stava nevicando di brutto e venivano giù fiocchi grossi come noci, suo padre l'aveva consigliata di rimanere a casa, non cascava il mondo se mancava un giorno al lavoro, la ragazza però ignorando i consigli del padre ha regolarmente preso la sua bicicletta nuova, ha aperto l'ombrello ed è partita regolarmente verso il paese come se niente fosse.
La bicicletta arrancava maledettamente e slittava sulla coltre di neve ancora fresca...finito il viottolo sterrato che la portava sulla provinciale asfaltata la Gina pensava che le cose potessero andare meglio ma non era proprio così.
A metà strada c'era il distributore di benzina del Luigi, e la Gina ha deciso di fare una sosta sotto la tettoia delle pompe erogatrici per ripulirsi dalla neve.
Era li che si stava sbatacchiando con violenza il cappotto quando è stata affiancata da una Lancia Appia innevata, pensava fosse uno che doveva fare benzina, ma proprio davanti a lei ha visto scendere il vetro del finestrino posteriore e comparire come per magia la signora Edwige che con un cordiale sorriso le ha detto
-Lascia la bicicletta qui che stamattina vieni con me a Reggio Emilia che dobbiamo scegliere le lane per iniziare la produzione delle nostre prime maglie.
La Gina è rimasta sbalordita ma dopo essersi ripulita alla meglio è salita al fianco della padrona.
Come la macchina è ripartita Edwige ha dato alla ragazza una cartellina che conteneva sei disegni di modelli di maglione e le ha detto
- Dobbiamo scegliere tra queste opzioni cosa produrre per il nostro esordio, uno da uomo e una da donna...dimmi quali prenderesti tu?
La Gina li ha sfogliati attentamente e dopo aver a lungo riflettuto ha indicato i suoi due preferiti; la signora Edwige ha accolto la sua scelta con un sincero sorriso di soddisfazione
-Mi fa piacere... su di te avevo visto bene, sono quelli che avevo scelto anch'io...
Poi ha ridato una nuova cartellina con le possibili combinazioni di colore e ha detto
-Ora scegli tre combinazioni cromatiche per ogni modello...
Anche questa volta la ragazza ha analizzato ogni piccolo particolare per poi mostrare le sue scelte...Edwige ha replicato alla sua scelta...
-Anche qui a parte una sola per modello le nostre scelte collimano...hai l'occhio esperto...non sei solo brava con le macchine.
Arrivate in città la macchina è entrata in un piazzale dove l'autista ha parcheggiato davanti a un ufficio, Edwige ha indossato il suo visone e ha detto alla Gina...aspettami qui che vado a fare l'ordine.
Nell'attesa la Gina spiava il conducente che era rimasto con lei in auto, era un bel ragazzo che in quella livrea ufficiale da autista sembrava un pilota da aereo, sui venticinque anni abbronzato nonostante fossimo in pieno inverno...frutto sicuramente di sedute alla lampada abbronzante per essere in forma perfetta.
La Gina si stava chiedendo se quella cura al proprio portamento era frutto di un desiderio personale del ragazzo per amore al suo fisico, o se fosse voluto dalla signora per avere un autista impeccabile.
Stava rimuginando su quel suo dubbio quando Edwige è rientrata nell'auto sbuffando per il freddo...Con tono imperioso si è rivolta all'autista
-Maurizio ci porti alla mia casa qui in città...
In pochi minuti l'auto ha raggiunto il centro e si è fermata davanti a un portone in legno lucido come uno specchio, Edwige col suo solito tono di comando ha detto
-Passi alla mezza a prenderci...scendi cara che controlliamo quelle combinazioni di colore insieme.
Edwige ha suonato il campanello e dopo qualche secondo la porta si è aperta, una donna sicuramente oltre la cinquantina in abbigliamento da domestica le ha accolte con un cordialissimo ossequioso sorriso
-Signora buongiorno, giornataccia per venire in città...
-Sara...quando il lavoro chiama il tempo non conta...portaci un tè in salotto
-Subito signora.
La Gina era choccata dal lusso che quell'alloggio di città esibiva ai suoi umili occhi di ragazza di campagna.
Sono entrate nel salotto si sono tolte cappotto e pelliccia e si sono accomodate su un divano; dopo qualche minuto la domestica portava la teiera fumante e versava alle due donne la bevanda...mentre degustavano il tè Edwige fissava intensamente negli occhi la Gina, che come succedeva in fabbrica si sentiva ora molto a disagio.
- Gina ti confermo che delle ragazze che frequentano il corso mi hai colpita sia per la tua abilità alle macchine che per il tuo spirito di osservazione.
Avrai notato che siete in dieci al corso ma che le macchine sono nove, questo perchè avrò bisogno di una capo reparto che mi affiancherà e coordinerà il lavoro in mia assenza.
Ormai è solo una questione a due tra te e la Gloria.
Ammetto che su di te ho dovuto ricredermi in quanto all'inizio pensavo che tu eri lì solo per il fatto che mio marito ti scopa...ma fortunatamente non è stato così...tu hai delle qualità.
A quelle parole la Gina è avvampata in viso, la signora sapeva tutto...e lei non capiva ora il perchè era in quella stanza con lei...
-Vedo che la cosa ti ha sorpreso, non pensavi lo sapessi, ma non spaventarti non sei qui perchè voglio sollevare delle puerili discussioni...sapessi quante ragazze si è scopato l'Agostino...ma non ne abbiamo fatto mai questioni importanti, siamo sempre stati una coppia moderna, io ho accettato le sue debolezze e lui le mie...a lui piacciono le ragazze giovani a me i bei giovanotti...
A questo punto la signora Edwige ha fissato la Gina per vedere come reagiva a quella rivelazione e i suoi occhi esperti le hanno rivelato che la ragazza era ora meno tesa di qualche minuto prima per cui ha continuato con lo stesso pacato tono di voce...
- Il fatto Gina è che a me oltre ai giovanotti piacciono anche le belle ragazze, e tu certamente sei una ragazza molto femminile che ha catturato la mia attenzione...certamente so che con Agostino ci vai non per amore...e quindi spero che con la stessa disinvoltura tu possa accettare una amicizia particolare anche nei miei confronti...
E così dicendo la signora ha posato la tazza del te e ha preso le mani della ragazza tra le sue...le accarezzava con una grazia infinita che hanno fatto rasserenare la Gina che alla prima rivelazione avrebbe voluto reagire mandando la donna fare in culo...
-Vedi Gina ne può valere del tuo futuro...Io sulla nuova fabbrica ci credo fermamente...e lo stesso discorso l'ho fatto due giorni fa alla Gloria...e ora devo fare una scelta...
Anche quella notizia ha sconvolto la ragazza...cazzo quella lesbicona attempata si era portata la Gloria lì dove c'era adesso lei...e chissà se la sua collega aveva accettato le avances di Edwige; la Gloria aveva il moroso in paese, possibile che si fosse infilata nel letto della padrona.
La mente della Gina era in subbuglio, capiva che in pochi minuti doveva prendere una decisione, a lei però piaceva il cazzo...su come far godere un uccello nonostante non avesse ancora compiuto diciotto anni non avrebbe avuto remore...ma con una donna...non sapeva nemmeno come cominciare...
Edwige intanto continuava ad accarezzare con estrema dolcezza le mani della Gina che dottore a parte non aveva mai sentito sviscerare verso di lei tanto interesse così amorevole...si stava chiedendo cosa avrebbe dovuto dire o fare, quando Edwige l'ha abbracciata con la solita dolcezza e ha cercato di baciarla...
La Gina nel vedere la bocca di Edwige che la cercava con desiderio ha pensato ai suoi baci dati prima...semplici volgari slinguate libidinose con il dottore e con Don Cristiano date solo nel momento del godimento e poi più nulla...un momento dolce come quello non l'aveva mai vissuto, e quella dolcezza la stava conquistando per cui quando Edwige ha toccato le sue labbra e le ha infilato la lingua in bocca la Gina ha risposto senza più ripensamenti.
Più il bacio progrediva e più la Gina era contenta della scelta che aveva fatto...perchè forse per la prima volta in vita sua stava vivendo un momento carico di romanticismo.
Quel bacio è durato molto a lungo, per Gina quasi una eternità...e quando Edwige si è staccata da lei la ragazza era quasi delusa e cercava di non staccarsi dalla bocca della sua padrona, che ha capito in pieno di averla conquistata.
-Dimmi Gina hai mai avuto esperienze con una donna?
La Gina ha risposto sottovoce quasi vergognandosene
-No signora...mai!!!
Edwige si è alzata, l'ha presa per mano e le ha detto
-Vieni con me, andiamo a fare l'amore...vedrai che sarà bellissimo...
Sono entrate in una camera da letto arredata con mobili tutti bianchi, dove svettava un letto a baldacchino con un piumone azzurro.
Al centro della parete di centro un caminetto acceso stava scoppiettando allegramente rendendo ancora più romantici quei momenti.
Si sono sedute sul letto e Edwige con calma certosina ha cominciato a spogliare la Gina, che quasi stordita da quei momenti che mai si sarebbe sognata stava in uno stato di catalessi piacevole.
Edwige man mano che spogliava la ragazza provava dei brividi, quando le ha tolto il reggiseno e ha visto quei seni perfetti si è tuffata su di loro e ha cominciato a leccarli sfiorando i capezzoli con la punta delle lingua e beandosi del fatto che sotto i suoi colpi si stavano gonfiando a dismisura.
Quando le ha tolto anche le mutande e il triangolo di pelo è esploso con tutta la sua
giovane sfrontatezza Edwige ha avuto un piccolo mancamento, il suo naso si è intrufolato tra quei peli invitanti e ha cominciato ad annusare quell'odore di figa giovane, calda, appetitosa.
La sua lingua è entrata nella fessura umida della ragazza e la Gina ha reagito con un sospiro di estremo appagamento...nelle precedenti leccate che le avevano offerto i suoi partner la Gina non aveva mai provato quel senso di beatitudine che ormai l'aveva pervasa...amava la lingua di Edwige, amava le sensazioni di piacere che quella donna le stava offrendo e così senza nemmeno accorgersene è esplosa in un precoce orgasmo per lei novità assoluta.
Edwige ha accolto con piacere il godimento della sua compagna di giochi
-Ti bevo tesoro...ti bevo tutta...sai di miele...di rosolio...
Poi la donna ha abbandonato la sua posizione ed è risalita al viso della Gina, le ha dato ancora la sua lingua dicendole tra i suoi sospiri di piacere
-Senti il sapore del tuo nettare senti quanto sei dolce...
La Gina ormai era un automa, obbediva ad ogni desiderio di Edwige, ma lo faceva coscientemente perchè aveva capito che ogni cosa che la signora le imponeva era una nuova fonte di piacere.
Si sono baciate per mezz'ora poi Edwige si è tolta l'intimo e guardando Gina negli occhi le ha sussurrato
-Vuoi provare tu ora a darmi gli stessi piaceri che io ho dato a te...
E così dicendo ha spinto il capo dell Gina in mezzo alle sue cosce..,
La Gina per la prima volta in vita sua si è trovata una figa in faccia...sentiva l'odore della donna, un odore che non aveva mai sentito ma che non la traumatizzava...anzi le piaceva...con il cervello ora meno annebbiato cercava di memorizzare come la sua partner l'aveva portata al piacere estremo, per imitare le sue movenze e i suoi comportamenti; quando la sua lingua è entrata a contatto con la figa slabbrata di Edwige ha avuto un attimo di titubanza ma come ha sentito che la sua padrona ha cominciato a sospirare di piacere ha preso coraggio e ha cominciato a leccarla il più dolcemente possibile.
Edwige la guidava...
-Si tesoro...si leccami così...sii leggera...leggerissima...siiiii... ora rotea con dolcezza la tua lingua sul mio clitoride...oh tesoro mio sei fantastica...ora accelera il ritmo della lingua...picchietta con la punta lì...si!!!! si!!!! così!!! così...sei fantastica...sto per godere.......sto per godere....godoooooooo!!!!!!!godoooooooo!!!!!!
Ora la Gina si è sentita la faccia invasa dagli umori sgorganti della figa slabbrata della Edwige...quella dolce ondata, l'ha fatta riflettere...non era quel sapore acre, forte di maschio della sborra di suo zio Francesco o dei suoi altri partner...erano due cose diverse...qui c'era molta più dolcezza...
Le due donne sono state poi ad accarezzarsi per lungo tempo, Gina si sentiva bene...aveva sempre desiderato fare l'amore in un vero letto ma mai avrebbe pensato che la prima volta l'avrebbe fatto con una donna.
Quando il telefono della camera è suonato e Sara ha avvisato Edwige che l'autista era in strada e le aspettava le due femmine sono rimaste deluse...avrebbero voluto continuare la loro maratona d'amore all'infinito...però avevano anche appetito...per cui si sono lavate nel bidet a turno e sia Edwige che Gina hanno voluto ammirare la compagna che se la lavava provando in ciò un brivido di piacere supplettivo.
Al ristorante Edwige ha chiesto alla Gina
- Sii sincera, dimmi se ti è piaciuto...
-E' stata una esperienza per me nuova...ma piena di una dolcezza che mi ha colpita...
-Gina quando te la leccavo spingevi il bacino con forza...tu ami il cazzo...lo sentivo...ma lo amo anch'io...giocheremo anche con il cazzo io e te ci divertiremo...con mio marito però muta come un pesce...io non so nulla di voi...lui non deve sapere nulla di noi...
-Signora stia tranquilla non sono una bambina...
-Macchè signora chiamami Edwige...naturalmente non in fabbrica...
Nel pomeriggio Edwige ha portato Gina a fare shopping...le ha comprato tre completi di lingerie di ottima fattura, ma ha voluto assistere a quando la Gina li provava e ogni volta nel vedere quel triangolo di peli sentiva dentro un piacere che avrebbe voluto ritornare ancora nella casa ad amoreggiare.
Poi le ha comprato un abito e infine due paia di scarpe.
In auto la Gina continuava a ripetere
-Signora perchè ha fatto queste spese per me...non mi doveva nulla...
-Diciamo che è un acconto per la tua consulenza di oggi, quando usciremo insieme indossa sempre quei completini...sei fantastica quando li indossi...Il posto è tuo...Gloria non ha retto il confronto con te...
-Le posso chiedere se è venuta a letto con lei?
-Si è venuta...è ha pure goduto quando gliel'ho leccata...ma quando si è trovata la mia figa in faccia...ha quasi vomitato... Non tutte Gina sanno apprezzare le splendide sfumature che può offrire il sesso fra due donne come hai fatto tu oggi.
Edwige, ha fatto portare la Gina a casa e lei ha detto
-Signora ho la bicicletta al distributore...
Edwige sorridendo le ha fatto vedere che la bicicletta era appoggiata al portone di casa sua, la ragazza senza rendersi conto di come era possibile la cosa capiva però che il potere e il denaro possono tutto.
La Gina non ha cenato, è salita in camera sua e si è provata in continuazione gli acquisti della giornata...è andata a letto con un completino di quelli regalatogli da Edwige e mentre guardava il soffitto pensava alla sua giornata d'amore con la padrona.
Ha sentito così la voglia di toccarsi, lo faceva spesso quando era sola in quella umile stanzetta, ma mentre al solito si sgrillettava pensando a qualche bel cazzo duro, questa volta lo ha fatto pensando a quel pomeriggio...e quando è venuta ha detto una sola cosa
-Ohhhh Edwige....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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